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Il Notaio, un Pubblico Ufficiale per le parti,
al di sopra delle parti.
Idee ed opinioni
Intervista al Notaio Pubblicato il 25/09/2012 in "News" Intervista al Notaio Giuseppe MINNITI, pubblicata su “Dossier Sicilia – Politica, Economia, Management” n. 1, marzo 2010, periodico allegato al quotidiano “Il Giornale”
L’autorevolezza sconfigge i luoghi comuni
Ruolo sociale, costo e imparzialità. Su questi punti si gioca la credibilità di uno dei ruoli maggiori, e discussi, del Paese. Per questo Giuseppe Minniti insiste sull’importanza di avvicinare maggiormente il notariato ai cittadini. Paolo Lucchi
Perchè, dall'esterno, è difficile comprendere le peculiarità della professione notarile? A incidere è sicuramente la complessità che, con il passare degli anni, ha riguardato l'esercizio del notariato italiano. E i primi ad evidenziarlo sono proprio i notai.
"Non è semplice focalizzare quale sia la reale funzione del notaio la sua attività e i suoi scopi. Quale, addirittura, la sua utilità economica e sociale. Non mi meraviglio, quindi, del comune sentire che vede il notaio come una figura di intralcio ai traffici commerciali, quasi come fosse un costo sociale". E in effetti, questa visione è piuttosto diffusa, "E' ovvio - incalza Giuseppe Minniti - non lo condivido, ma ben comprendo le difficoltà del pubblico. In genere, a percepire fino in fondo quale sia il nostro ruolo". Ma secondo il professionista di Siracusa, chi ha un contatto diretto e positivo con il notariato, non fatica a cambiare idea. Ma non è sempre così.
In quali casi, invece, possiamo giudicare negativo il contatto tra pubblico e notaio? "Quando, purtroppo, viene stravolto o ignorato uno dei principi base della nostra professione, e cioè quella della "personalità" dell'esercizio. Il notaio deve svolgere il proprio ruolo in prima persona, e ai terzi deve delegare funzioni meramente esecutive. Tutti quei cittadini i quali non hanno avuto modo di incrociare un notaio serio, confrontandosi solo in maniera fredda e distaccati con il personale di studio, magari giungendo alla stipula dell'atto pubblico intravedendo il notaio solo per pochi fugaci minuti, non può che farsi un'idea distorta e negativa del professionista, chiedendosi chi mai è costui che, con un'apparizione di qualche secondo, percepisce cifre così alte".
A proposito dei costi, anche questo è uno degli aspetti su cui si discute maggiormente. "Nel comune sentire il notaio è un professionista costoso. Personalmente sono riuscito, nel piccolo della mia utenza, a smentire questa diceria. E non perchè io adotti tariffe più economiche di altri, cosa che sarebbe comunque contrastante con i principi deontologici professionali, ma perchè il contatto diretto e costante, di cui prima parlavo, mi consente di essere esaustivo, e quindi di fare capire appieno in cosa consiste il peso economico che si sostiene per un rogito notarile".
Quale risposta ottiene? "In genere la sorpresa è tanta. Ci stupisce di come un professionista possa chiedere per pratiche, anche lunghe e complesse, onorari oggettivamente bassi e inferiori a quelli standard di molti altri settori professionali. Ci si stupisce, inoltre, di come gli onorari siano strutturati per fasce di valori e non in percentuale ai valori, cosicchè a pratiche più importanti non corrisponde affatto, come erroneamente si crede, una crescita proporzionale dell'onorario."
Potrebbe fare un esempio patrico? "Se su un atto immobiliare del valore, medio, di 200.000 euro, si dovesse percepire un onorario del 3%, come avviene per le agenzie immobiliari, per il notaio sarebbe pari a 6.000 euro. E invece no. La nostra tariffa prevede solo un onorario di 2.000 Euro. Non solo. Ci si aspetta che se la pratica svolta ha un valore di 400.000 euro la tariffa dovrebbe prevedere 4.000 euro di onorario. Ebbene no. L'onorario sale, in tal caso, da 2.000 euro a 2.600 euro. Si tratta di un meccanismo di onorario a fascia, e non a percentuale. E' ovvio che tutto il resto dell'esborso, a volta altissimo, è riferito a imposte e tasse a vantaggio dell'erario".
Un altro punto su cui si tende a equivocare è quello relativo all'imparzialità del notaio. Per quali ragioni? "Spesso si dice "il mio notaio" o " il tuo notaio", come se ciò fosse un risvolto della tutela che “il mio dà a me e il tuo da a te". Ma non esiste un notaio "tuo o "mio". Il nostro compito è quello di tutelare la corretta applicazione della legge. Siamo chiamati ad effettuare la ricerca del migliore strumento da applicare alla fattispecie ideale cercata dalle parti, e cioè il migliore strumento legale e il più corretto del punto di vista fiscale. Ed è anche in questa dirittura morale che l'italiano riconosce nel notaio una figura autorevole. A questo tipo di professionista ci si affida ciecamente, riconoscendo in lui una capacità di risolvere le questioni più disperate nel rispetto dell'attuale quadro normativo. Il che non è poco".
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