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Idee ed opinioni
NUOVA IMPOSIZIONE SUGLI ATTI NEL 2014 - RIDUZIONE Pubblicato il 16/12/2013 in "Fisco" I principali atti notarili immobiliari subiscono una sensibile riduzione a partire dal 2014. Si tratta delle compravendite sia di "prima casa" che di "seconde case".
Nonostante le tendenze degli ultimi anni, questa volta il legislatore sembra aver voluto avere un occhio di riguardo per i trasferimenti immobiliari. Si tratta di una piccola riduzione ma, comunque, gradita al contribuente. Rinviando, per tutti i dettagli, alla sezione "I costi di un atto: in particolare", raggiungibile sia dal volume "I Servizi", che dal volume "Guide Pratiche", sarà qui sufficiente accennare in via generale alle principali novità. L'imposta proporzionale di registro per la "prima casa" scende dal 3% al 2% e le imposte fisse ipotecarie e catastali scendono da euro 168 ad euro 50, ciascuna. Per le "seconde case", nonostante l'aggravio apparente dell'imposta di registro che passa dal 7% al 9%, si deve registrare l'abbattimento delle imposte ipotecarie e catastali che passano rispettivamente dal 2% alla misura fissa di euro 50, e dall'1% alla misura fissa di euro 50. Il tutto con una generale riduzione dell'imposizione dal 10% al 9% + 100 euro. Vengono, poi, portate a zero le tasse (differenti da quelle precedenti che sono imposte) di bollo, trascrizione e voltura, con un ulteriore risparmio di altri 320 euro globali. Tuttavia non è tutto così rose e fiori. Il legislatore ha, purtroppo, previsto una imposizione minima, per ciò che concerne il registro, di euro 1.000 in alternativa alle predette imposte proporzionali del 2% o del 9%. Ogni caso sarà da valutare volta per volta, con evidente aggravio per le abitazioni di poco valore e di bassa Rendita Catastale. In pratica, tutte le volte che una "prima casa" abbia una rendita catastale che dia luogo ad un valore inferiore a circa 16.500, la riduzione dell'imposta proporzionale viene praticamente annullata. Infatti la pressione fiscale per tali tipologie di immobili, resta uguale (pari a circa 1.100 euro) nel 2013 e nel 2014. Gli immobili di valore superiore a 16.500 (aventi le caratteristiche "prima casa") cominciano ad avere una imposizione inferiore nel 2014 rispetto agli anni precedenti. Non bisogna cadere nell'errore di considerare come limite il valore di 50.000 (il cui 2% sarebbe pari all'imposta minima voluta dal fisco, di euro 1.000), perchè così facendo non si terrebbe conto della riduzione delle tasse fisse (da euro 168 ad euro 50), dell'abolizione del bollo e della tassa di trascrizione, complessivamente di euro 320. Quanto alle "seconde case", invece, poichè l'applicazione della proporzionale già elevata (dal 7% al 9%) fa superare quasi sicuramente la soglia minima di euro 1.000, il problema posto da questa soglia è praticamente ridotto, mentre permane l'utilità dell'abolizione delle altre imposte proporzionali (2% + 1%), per cui può concludersi che su questo versante la riduzione di circa 1 punto percentuale (7+2+1 a fronte di 9 + 50 +50 euro) è effettiva. Da segnalare che quando le abitazioni (e relative pertinenze) vengono acquistate in regime IVA, le imposte fisse non saranno più da euro 168, nè da euro 50, ma da euro 200 e saranno ancora dovute le tasse di bollo, di trascrizione e di voltura, nell'attuale globale misura di euro 320. Da queste brevi note informative vengono tralasciate tutte le problematiche legate alla soppressione delle agevolazioni, quelle legate alla vendita di terreni agricoli anche ad Imprenditori Agricoli o per la Piccola Proprietà Contadina, quelle legate ai trasferimenti immobiliari nel caso di crisi coniugale, in occasione della separazione tra i coniugi, per le quali il Notaio Giuseppe Minniti sarà disponibile a dare chiarimenti, in vista di specifice ed autonome fattispecie. |
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